Due nuovi anelli per portalmunfra: Grana a Moncalvo passando da Calliano e da Cereseto a Serralunga di Crea

Continua il pellegrinare tra chiese, vigneti, colline e boschi per il progetto del camminovigliese.it di conoscenza del monferrato.

L’idea è quella di unire tutti i paesi che caratterizzano le quattro grandi aree del Monferrato in unico grande trekking che si possa effettuare in tutte le stagioni.

Il Monferrato Casalese e l’Astigiano sono quelli interessati da questi due anelli di circa 23 km con buoni dislivelli vista la presenza di passaggi in collina tra i vigneti e le strade in costa alta.

La storia medioevale e religiosa con chiese e castelli che si alternano nel paesaggio monferrini rende ancora più interessante e stimolante il passeggiare tra queste terre, una vera occasione di riscoperta del territorio a passo lento.

Per chi volesse organizzare trekking o hiking tra queste colline o nel monferrato contattare DEVIS al 3347918068 sarà occasione per fare una chiacchierata e delineare il miglior percorso giornaliero, il più adatto alle vostre esigenze.

ANELLO GRANA – CALLIANO – MONCALVO 23 KM (1062 D+)

Nel trekking di oggi abbiamo visitato punti di interesse naturalistico, paesaggistico, storico culturale e religioso tipici del monferrato. 

Il percorso di oggi inizia da Grana e dalla sua chiesa parrocchiale. Il sentiero che andiamo ad iniziare è il 503 in direzione SAN DESIDERIO di Calliano. Giunti a San Desiderio dobbiamo proseguire lasciando il sentiero su asfalto e oltrepassare il concentrico. 

Qui facendo attenzione alle auto essendo su strada a veloce scorrimento arriviamo ad un incrocio con Strada Provinciale. Prendiamo la stradina sterrata che porta alle vigne. 

A questo punto possiamo decidere di fare due strade una a destra che aggira la collina, l’altra che sale per un belvedere su tutte le colline. 

La scelta cade su quello e lo spettacolo dall’alto su Grana che ci siamo lasciati alle spalle e Calliano che andremo a visitare è notevole. 

Preso il sentiero andiamo per un piacevole sterrato che ci porta a Calliano. Entrati in Calliano visitiamo il paese e ci dirigiamo in uscita verso Moncalvo, da qui percorriamo tratti su sterrato alternati ad asfalto. 

Arrivati a Moncalvo saliamo lungo la strada che in parte è ristretta per via della caduta del muraglione vicino alla chiesa. Arrivati al termine prima ci dirigiamo verso il nucleo storico e poi verso la chiesa di san francesco. 

Da li dopo una visita alla chiesa, passiamo vicino al monumento ai caduti e al cimitero e riprendiamo il sentiero CAI 505. Il sentiero per lunghi tratti passa tra i vigneti. Poi ad un certo punto ci distacchiamo verso Grana, la strada qui diventa asfalto è secondaria e ci sono poche auto. Il paesaggio è bello e passiamo nel concentrico di Biletta. 

Lasciamo dopo circa 2 km la strada asfaltata per andare su sterrata. Questa strada lungo i campi e vigneti ci porta in costa sino a Grana e alla parrocchiale da dove siamo partiti. 

Bel percorso, 50 per cento su asfalto e 50 su sterrato. Non ci sono purtroppo punti acqua, ma sul percorso bar si incontrano. 

MONCALVO (Moncalv in piemontese) è un comune italiano di 2 833 abitanti della provincia di Asti in Piemonte. 

Di origine romana, Moncalvo fu nel corso dei secoli proprietà della Chiesa di Asti, della famiglia Graffagno, del Marchese del Monferrato, che ne fece la propria capitale, per poi passare al Marchese di Saluzzo (1306) e quindi nuovamente ai Paleologi di Monferrato (1309). Subì varie occupazioni straniere e divenne da ultimo dominio dei Gonzaga del Ducato di Mantova, i quali la cedettero in feudo a diversi signori : nel 1604 a Galeazzo di Canossa, nel 1619 a Rolando Natta, nel 1671 a Filiberto marchese di Ceva. 

Nel 1691 subì il saccheggio da parte delle truppe imperiali comandate da Eugenio di Savoia. Passò infine definitivamente alla casa Savoia nel 1704. Con sue Patenti del 9 agosto 1774 Vittorio Amedeo III di Savoia la dichiarò Città, riconfermando il titolo già attribuitole dal Duca di Mantova Ferdinando Carlo Gonzaga il 23 marzo 1705. 

Nel 1908 ritorna in possesso delle frazioni di Castellino, San Vincenzo, Patro e Santa Maria che nel 1705 erano state annesse al Comune di Penango. 

La Chiesa Parrocchiale di San Francesco d’Assisi sorge all’estremità sud-est dell’abitato, su un rilievo detto Monteguardo o Belvedere. Fu edificata dai Minori Conventuali forse nel 1272, con l’aiuto di Guglielmo VII, Marchese del Monferrato. Nel 1644 buona parte della chiesa era crollata e fu ricostruita conservando il coro secondo il progetto del frate Vincenzo Rovere. Nella seconda meta del XVIII secolo furono rifatti gli altari laterali e nel 1783 divenne parrocchiale definitiva. L’attuale facciata fu realizzata nel 1932 su progetto dell’architetto Vittorio Mesturino, che riprese i disegni antichi. 


ANELLO CERESETO – SERRALUNGA DI CREA fraz. Forneglio – SANTUARIO DI CREA – rientro da SALA BUE 21 KM (1420 D+)

Nel trekking di oggi abbiamo visitato punti di interesse naturalistico, paesaggistico, storico culturale e religioso tipici del monferrato. 

La partenza avviene dalla chiesa di Cereseto. Lasciato a lato il castello scendiamo verso la statale. Dopo una lunga discesa su asfalto dobbiamo affrontare un tratto di statale pericoloso visto la velocita’ delle auto in transito. 

Da li svoltando a sx torniamo alla lentezza su strada secondaria e dopo aver superato un passaggio a livello e una serie di tornanti arriviamo nel concentrico di Castellazzo.

Visitata la chiesetta ci dirigiamo verso inizio sentiero 702. Noi prendiamo direzione opposta e passando tra tratturi, boschi e vigne arriviamo a Forneglio. 

Da qui la salita a Crea e’ a pochi km ma noi decidiamo di intraprendere il 701 per visitare tutto il verde del parco. Giunti al termine del lungo giro arriviamo sl santuario. 

Dopo una visita alla chiesa (evitiamo di salire alle cappellette) scendiamo a lato su asfalto e intraprendiamo un sentiero a tratturo che poi va verso Sala Bue. 

Arrivati ad un bivio in corrispondenza del cimitero di Sala Bue decidiamo di risalire verso Cereseto senza passare dal paese. 

Il percorso e’ su strada inghiaiata mista a terra. Giunti al bivio verso la,statale deviamo a sinistra per continuare su sterrato ed arriviamo alla strada che con i tornanti sale a Castellazzo. 

Ritorniamo quindi su statale la percorriamo facendo attenzione. Risaliamo verso il castello costeggiando il parco ed arriviamo nei pressi di una chiesetta. 

Chiudiamo l’anello tornando prima al castello poi alla chiesa. 

Bel giro, impegnativo per terreno e salite sino al santuario. 

70 per cento sterrato 30 per cento asfalto. 
Il giro delle cappellette al santuario merita di esser fatto visto il belvedere finale su tutta la catena Alpi dal Monviso al Rosa ben visibili. 

Poche fontane, bar sul percorso. 

Il Sacro Monte di Crea è un Sacro Monte italiano, situato su una delle più alte colline del Monferrato, nei pressi di Serralunga di Crea, in provincia di Alessandria.
Il Sacro Monte si snoda lungo la salita che porta al santuario mariano, e di lì procede lungo un sentiero che, in un bosco di querce e frassini, si inerpica tra le asperità di un friabile terreno roccioso sino ad arrivare alla cappella del Paradiso, posta alla sommità della collina.
Fa parte dei Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia, sito seriale proclamato patrimonio dell’umanità UNESCO nel 2003. Come gli altri Sacri Monti, anche quello di Crea è situato in un vasto parco naturale, in questo caso il Parco naturale del Sacro Monte di Crea, istituito nel 1980: in esso si realizza quella suggestiva sintesi tra paesaggio, arte e memoria storica, che ne costituisce la cifra interpretativa.

La storia del Sacro Monte di Crea, inizia con quella del convento e della chiesa di Santa Maria, meta di pellegrinaggio devozionale sin dal medioevo.
La tradizione vuole che, come per il Santuario di Oropa, sia stato Sant’Eusebio, vescovo di Vercelli, a salire la collina verso il 350 d.C.; lì avrebbe portato la statua lignea della Madonna col Bambino, ancor oggi venerata, e lì avrebbe fatto edificare un primo oratorio Anche se in realtà la statua della Madonna è del XIII secolo e poco si sa sulla sua provenienza, Eusebio diffuse il Cristianesimo e la devozione mariana tra le popolazioni del Monferrato e delle valli Piemontesi che all’epoca erano ancora completamente pagane

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *