DOMENICA A FONTANILE

IL CAMMINOVIGLIESE domenica farà tappa a Fontanile (AT) per un bel giro ad anello che coinvolgerà anche i paesi di CASTELLETTO MOLINA e BAZZANA di MOMBARUZZO.

Partenza da Fontanile alle 9.30 con ritrovo alle 9.15 – PRENOTAZIONE AL 3347918068 OBBLIGATORIA.

A seguire le foto del sopralluogo.

DOMENICA CI RIPROVIAMO

in programma TREKKING nel PARCO DI ROCCHETTA TANARO

IN CASO DI PIOGGIA viene valutato insieme ai prenotati se effettuare o meno la camminata quindi è fondamentale LA PRENOTAZIONE

SOPRALLUOGO ALLA CONFLUENZA BELBO – TANARO a Villa del Foro (Forum Fulvii)

La pioggia della scorsa settimana ci ha obbligati a fermare le escursioni che erano previste per sabato e domenica ma i sopralluoghi invece si sono potuti fare.

I nostri scarponi ci hanno portato a fare un bel percorso ad anello con partenza da Oviglio in direzione Villa del Foro passando da Cantalupo attraverso il sentiero 5 del camminovigliese per poi rientrare lungo il sentiero 4 passando prima dall’EREMO DI SAN BAUDOLINO E POI ALLA CONFLUENZA TRA TANARO E BELBO.

FUBINE MONFERRATO – CUCCARO e prossime uscite

Domenica un bel gruppo di escursionisti ha potuto scoprire un nuovo percorso ad anello tra FUBINE MONFERRATO E CUCCARO.

L’escursione organizzata dalla delegazione FAI DI ALESSANDRIA in collaborazione con il CAMMINOVIGLIESE.IT di 11.75 km ha visto il passaggio in strade bianche sino alla BIG BENCH MERAVIGLIA NUMERO 133 per poi salire a CUCCARO lungo la strada asfaltata potendo godere del bel paesaggio sulle colline monferrine.

In bella vista VIGNALE, SAN LORENZO, sul fondo valle il RIO GRANA, CONZANO E LU MONFERRATO.

All’arrivo a CUCCARO prima di salire alla chiesetta campestre i nostri camminatori hanno potuto bersi un caffè al bar tabacchi di Polastri.

Il rientro è avvenuto lungo la strada Consortile che riporta alla Statale che percorsa per 2 km ci ha poi riportato su strada sterrata al centro sportivo di Fubine dal quale eravamo partiti.

PROSSIME ESCURSIONI

SABATO 2 MARZO SI RECUPERA IL TREKKING DI MONASTERO BORMIDA – BUBBIO (escursione MEDIA intensità)

DOMENICA 3 MARZO INVECE ANDREMO A SCOPRIRE IL PARCO DI ROCCHETTA TANARO e ROCCA D’ARAZZO.

prenotazione obbligatori a per entrambe al 3347918068

PELLEGRINI SULLA SFM

Sabato ho accompagnato due pellegrini sulla SFM. Michele e Loredana avevano già percorso per intero il tratto da CASSINE ad ALTAVILLA lo scorso autunno, ma avevano dovuto interrompere il loro pellegrinaggio per motivi personali.

Quando mi hanno chiamato la scorsa settimana per proseguire non ci ho pensato due volte e ho chiesto loro se avevano piacere di affrontare il primo tratto insieme.

Da buoni pellegrini hanno accettato ed è stato per me un vero piacere percorrere il tratto da Altavilla Monferrato a Moleto, raccontando le origini della SFM, la storia dei paesi che abbiamo attraversato e tutto ciò che è Natura.

Natura che aimè si sta già risvegliando, da un inverno, che non lo è stato, almeno per quello che noi conosciamo, privo di perturbazioni importanti e con temperature oltre la media stagionale.

Insieme abbiamo percorso la quarta tappa che va da ALTAVILLA MONFERRATO a TREVILLE ma che può tranquillamente essere divisa con una deviazione a MOLETO (800 metri fuori cammino) per poter VIVERE la magia di un luogo al quale sono legato sin da ragazzo con la frequentazione del BAR CHIUSO e successivamente dall’amicizia con gli abitanti del piccolo borgo.

Il cammino ci ha visti passare vicino alla Big Bench di Vignale Monferrato e di Olivola, visitare la chiesetta romanica di Olivola, Il castello di Frassineto e il santuario della Beata Vergine (in ristrutturazione) sino a raggiungere la chiesetta di Sant’Anna nel territorio di Cella Monte vicino alla vigna dei pastelli per poi raggiungere il borgo storico che è nel comune di Ottiglio.

L’accoglienza e la notte i nostri pellegrini l’hanno potuta passare nel B&B di Marie e Bernard, potendo mangiare al ristorante delle CAVE DI MOLETO.

il giorno successivo poi sono ripartiti per raggiungere il CASTELLO DI CAMINO, passando da Sala Monferrato, Treville, Pontestura e Camino.

Il mio ringraziamento va a loro per il loro entusiasmo e la bella compagnia.

Il rientro l’ho sfruttato completando l’anello creando una direttissima da Moleto ad Olivola e quindi ad Altavilla Monferrato (variante tappa 4) che potrà essere sfruttata in seguito su chi vorrà fare 6 tappe invece che 7.

GRAZIE A MICHELE E LOREDANA e a tutti coloro che credono nella SFM

per chi volesse percorrere la SFM IN AUTONOMIA oppure ACCOMPAGNATO mi contatti al 3347918068

I nostri pellegrini hanno ricevuto in omaggio la spilla, il braccialetto e la maglietta della SFM (il testimonium verrà rilasciato al completamento della tappa per CASALE MONFERRATO)

a VALMADONNA sulla Strada Serra del Basso Monferrato

Domenica in collaborazione con Il Comitato della Valle di Valmadonna, la delegazione FAI di Alessandria e il camminovigliese è stato percorso un tratto della Strada Serra che va da San Salvatore a Rivarone.

Gli escursionisti che hanno partecipato hanno potuto utilizzare i sentieri 611 e 607 gestiti dal CAI DI VALENZA E DI SAN SALVATORE, lungo un anello che ha girato tutto intorno al sobborgo alessandrino.

Le numerose fioriture, in anticipo rispetto alla stagione primaverile, hanno fatto da contorno al paesaggio reso luminoso dal sole che ha scalfito la nebbia nei dintorni ma non all’orizzonte impedendo di poter osservare la catena delle Alpi che solitamente in questo anello regala bellissimi scorci.

prossimo appuntamento a FUBINE MONFERRATO DOMENICA PROSSIMA

al momento dell’iscrizione con whatsapp al 3347918068 VIENE COMUNICATO IL LUOGO DEL RITROVO.

grazie

PSA PESTE SUINA AFRICANA regolamento ZONA II ALESSANDRINO (Strada Franca del Monferrato)

Articolo di divulgazione scientifica.
Premessa: non esprimo una mia opinione e mi attengo ai dati scientifici oggi in possesso delle autorità che gestiscono l’emergenza PSA (Peste Suina SudAfricana) 

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 dove è presente? In Europa Polonia, Germania, Estonia, Lettonia, Slovacchia, Grecia, Lituania, Romania, Ungheria, Bulgaria. 

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ITALIA da prima in Sardegna (1978) ora presente in Piemonte, Liguria (maggio 2022) Calabria, Campania, Lazio (2023) Lombardia, provincia Pavia ed Emila Romagna provincia Piacenza, Toscana (2024).

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in Piemonte zona ovadese, novese, tortonese zona rossa tipo I in tutto il resto alessandrino zona gialla tipo II, al momento casalese, val cerrina zona verde.  

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chi è colpito? SUINIDI cinghiali (selvatici) maiali da allevamento. 

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 Come si trasmette: (si trasmette solo tra i suinidi) 
La malattia si trasmette per contatto diretto (saliva, feci) con animali infetti e indiretto, attraverso ingestione di rifiuti di cucina contaminati o per ingestione di carni di animali infetti, ma anche tramite materiali e attrezzature contaminati.
La malattia può anche essere trasmessa dalle zecche molli del genere Ornithodoros, modalità di trasmissione non confermata in Europa.
Il virus è caratterizzato da elevata resistenza nell’ambiente dove rimane infettante per lungo tempo.È capace, infatti, di sopravvivere per lunghi periodi nelle secrezioni degli animali, nelle carcasse, nelle carni fresche e congelate e in alcuni prodotti derivati da suini e cinghiali infetti; può rimanere infettante per 3–6 mesi in prodotti di origine suina non cotta: almeno per 15 settimane in carne refrigerata, per anni in carne congelata, da 3 a 6 mesi nei salumi.

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 Quali sono i sintomi
I sintomi della peste suina africana sono simili a quelli della peste suina classica: febbre, perdita di appetito, debolezza, aborti spontanei, emorragie interne con effetti evidenti su orecchie e fianchi.
Può verificarsi anche la morte improvvisa. 
Nel cinghiale alcuni sintomi, come le emorragie cutanee, sono di difficile rilevamento.
I ceppi più aggressivi del virus sono generalmente letali e il decesso avviene entro 10 giorni dall’insorgenza dei primi sintomi.

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interessa uomo o altri animali??? NO

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chi gestisce il problema? Ministero della Salute e Commissario Straordinario. 

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 Il virus è lo stesso di quello sardo? NO ma la componente genetica dice che proviene dai paesi europei. 

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ad agosto 2023 aveva colpito solo cinghiali (selvatici) ad oggi 9 focolai in allevamenti maiali provincia Pavia.  

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come si è trasmesso? Ad oggi si pensa sia prevalentemente attraverso le attività dell’uomo con abbandono in ambiente di resti di alimenti a base suina non controllati da paesi dell’Est europeo. 

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cosa è stato fatto? Inizialmente per accedere ai fondi emergenziali europei e averne diritto, una rete di contenimento tra Piemonte e Liguria. 
Successivamente è stato istituito un piano nazionale di sorveglianza PSA. 
– Sorveglianza Passiva in popolazione di cinghiali 
– Sorveglianza passiva in popolazione di suini 
– gestione popolazione di cinghiali
– verifica livelli di applicazione delle misure di biosicurezza 
– compagnia di formazione e informazione 
Dal 2022 recinzione 
Dal 2023 un nuovo piano suddiviso tra zone indenni e non indenni. 
INDENNI 
SORVEGLIANZA PASSIVA, VERIFICA LIVELLO APPLICAZIONE MISURE BIOSICUREZZA, FORMAZIONE 
NON INDENNI 
– ricerca attiva carcasse cinghiali zone restrizione I E II- Sorveglianza passiva cinghiali in difficoltà o moribondi, catturati o abbattuti. – Sorveglianza attiva con attività venatoria con rispetto norme biosicurezza – rafforzamento in zona II di barriere fisiche e artificiali
Il commissario straordinario ha infine emanato IL PIANO STRAORDINARIO CATTURE, ABBATTIMENTO E SMALTIMENTO DEI CINGHIALI E AZIONI STRATEGICHE PER L’ELABORAZIONE DEI PIANI DI ERADICAZIONE NELLE ZONE DI RESTRIZIONE 2023-2028. 
Rimozione si intende l’abbattimento dell’80 per cento della popolazione 
Le regioni sono responsabili della gestione degli abbattimenti e della filiale alimentare derivante da carne cinghiale specie nelle zone urbane. 
Nel caso dei cinghiali abbattuti poi verranno sottoposti ad analisi igienico-sanitarie e, in caso negativo, saranno destinati al consumo alimentare, gli altri dovranno essere cremati e messi in fosse create ad hoc dai Comuni.  


DATI CONTAGIO: 

 1.157 in totale i casi di peste suina africana rilevati in Piemonte e in Liguria, secondo i dati al 2 gennaio forniti dall’Istituto zooprofilattico sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, conteggiati a partire dal 27 dicembre del 2021.
I positivi sono 24 in più rispetto all’aggiornamento precedente, per dieci casi segnalati in Liguria, dove il totale cresce a 604, insieme ad altri 14 in Piemonte, dove i casi identificati salgono a 553.
I dieci nuovi casi liguri sono stati rilevati in provincia di Genova: uno a Fascia (tre casi in totale), quattro a Genova (57), uno a Gorreto (quattro), uno a Montebruno (otto), uno a Rezzoaglio (tre), uno a Rovegno (43), uno a Torriglia (35). 
I 14 nuovi casi piemontesi sono stati accertati in provincia di Alessandria: due ad Alice Bel Colle (primi casi nel Comune), uno ad Avolasca (tre), uno a Casasco (quattro), uno a Gremiasco (quattro), uno a Ponzone (40), tre a Prasco (sette), uno a Sant’Agata Fossili (sei), due a Stazzano (cinque), due a Tortona (primi casi nel Comune). 
Con i casi di Alice Bel Colle e Tortona salgono a 125 i paesi in cui è stata osservata almeno una positività.
NEI PAESI dove non si ancora verificati casi 
POSSO ANDARE A FARE TREKKING o PASSEGGIATE? Si ma devo disinfettare scarpe al termine attività e parcheggiare auto su asfalto. 
Cani al guinzaglio e fare solo sentieri segnalati bianco rossi della sentieristica regionale. 
In caso di ritrovamento segnalare la carcassa con invio messaggio con GEOLOCALIZZAZIONE. 
SE TROVATE IL CARTELLO in prossimità strade campagna o inizio sentiero come nell’ultima foto allegata siete in:
Zona di Restrizione ll
PESTE SUINA AFRICANAREG UE 2022/1413 s.m.i. – OM n. 4 28/06/2022 s.m.i.
ZONA INFETTA
NORME DI COMPORTAMENTOLA MALATTIA COLPISCE SOLOSUINI E CINGHIALINON CI SONO RISCHI PER L’UOMO
COSA FARE SE TROVI UNA CARCASSA DI CINGHIALE

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 Raccogliete coordinate geografiche

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 Scatta una fotografia e/o invia foto e coordinate via whatsapp al numero 

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3312679459
COSA NON FARE
Toccare e avvicinarsi alla carcassa
Abbandonare nell’ambiente rifiuti o scarti alimentarispecialmente se contenenti carni o prodotti da suini/cinghiali
Foraggiare i cinghiali se non necessariamente autorizzato
Altre buone prassi e norme di biosicurezza: 
Evitare il sottobosco percorrendo sentieri segnati
Tenere il proprio cane al guinzaglio
Rispettare le norme di caccia previste in Regione Piemonte
Prevedere una volta uscito dalla zona di restrizione il cambio delle calzature o procedere alla disinfezione di calzature o ruote dei mezzi di trasporto con disinfettanti attivi PSA
Le regole relative all’accesso alla zona dl restrizlone lI ed alle attlvltà consentite sono disponibll al seguente llnk:https://www.regione.plemonte.it/web/amministrazione/regione-utile/contenimento-della-peste-suina-africana
dei 10 comuni della SFM 7 sono IN QUESTA ZONA 

#  #regionepiemonte #alessandrino #lineeguida –

Escursione in VALSARMASSA e le VIGNE di Vinchio Vaglio Serra

Domenica sui sentieri del Parco Astigiano della Valsarmassa e sui sentieri 200 del CAI DI ASTI, con partenza da Belveglio (AT) per l’escursione organizzata dal camminovigliese.it e la delegazione FAI di ALESSANDRIA.

La Riserva Regionale della Valsarmassa

Istituita con legge della Regione Piemonte nel 1993, la Riserva regala scorci paesaggistici di grande suggestione, colline coperte prevalentemente da boschi che si susseguono lasciando di tanto in tanto spazio a prati, campi e vigneti. Un ambiente incontaminato dove è possibile scoprire un ricco patrimonio di specie floro-faunistiche.
Sulle dorsali delle colline più ripide le robinie hanno sostituito le viti. Restano i terrazzamenti a testimoniare il lavoro contadino di un’epoca in cui l’economia di queste terre era basata esclusivamente sull’agricoltura. Tra i robinieti si alternano frassini, carpini, noccioli e roveri: proprio una rovere, è la mitica “Ru”, è l’albero ultrasecolare entrato nei libri di Davide Lajolo.

Il diffondersi del territorio boschivo ha modificato e ampliato l’ecosistema faunistico: dai numerosi mammiferi (scoiattoli, moscardini, lepri, volpi, ricci) che vivono nel sottobosco agli anfibi e alle libellule che trovano il loro ambiente ideale nelle acque stagnanti del Lago Blu. Molte sono anche le specie dell’avifauna: il picchio, l’upupa, la cinciallegra, la ghiandaia, il gruccione.

Dal punto di vista geologico l’area si inserisce nel Bacino Pliocenico Astiano. Numerosi sono gli affioramenti di sabbie e argille ricche di ritrovamenti paleontologici: conchiglie di molluschi, resti di mammiferi marini. Agli aspetti naturalistici di questo territorio si affiancano testimonianze storiche e culturali che hanno origini molto lontane nel tempo (già abitata dall’uomo preistorico, popolata dalla tribù dei Sarmati da cui deriva il nome della valle, in epoca medioevale feudo degli Scarampi, degli Incisa e dei Crova).

Non lontano dal parcheggio di Monte del Mare, in direzione Cortiglione, si trova il casotto di Ulisse, il rifugio tra le vigne di Davide Lajolo: utilizzato come ricovero di attrezzi agricoli, durante la guerra di liberazione divenne la prima base della banda di partigiani costituita da Lajolo. Nel ventre della collina, ai piedi del casotto, si trova il cosiddetto “Castello del Mago”, serie di cunicoli, sotto la pineta, già rifugio dei disertori della prima guerra mondiale.

La leggenda della RU riguarda una antica leggenda del 1630 che narra dell’amore tra Clelia e Ariosto che per sfuggire alla peste si rifugiarono sulla grande quercia.

I VIGNETI DI VINCHIO E VAGLIO

I vigneti dei viticoltori di Vinchio Vaglio si estendono prevalentemente nei comuni di Vinchio e Vaglio Serra e, in parte più limitata, in quelli limitrofi di Incisa Scapaccino, Cortiglione, Nizza Monferrato, Castelnuovo Belbo, Castelnuovo Calcea e Mombercelli.

Questo territorio, parte integrante del sistema collinare dell’Alto Monferrato, è caratterizzato da terreni di natura prevalentemente calcarea e sabbiosa. Gran parte dei vigneti si affaccia su pendii molto ripidi, che rende la loro lavorazione particolarmente ardua ma offre il vantaggio di esposizioni ottimali, che fronteggiano il sole nell’arco dell’intera giornata. Si tratta quindi di viticoltura faticosa, dove il lavoro e la passione dell’uomo rappresentano il fulcro dell’attività produttiva. Proprio l’unione di questi elementi permette alla vite di esprimersi nel modo migliore: rese basse (1,5 – 2 Kg di uva per ceppo) con elevate gradazioni zuccherine e una maturazione che, grazie alla rilevante escursione termica notte-giorno, permette di sviluppare al meglio i profumi; insomma l’uva prodotta da questa terra ha gli ingredienti indispensabili per diventare un vino d’eccelsa qualità.

Con la val Tiglione a nord e la valle Belbo a sud, i paesi di Vinchio e Vaglio Serra sorgono su due alture che si fronteggiano, nel cuore dell’Alto Monferrato, al centro di una delle aree a miglior vocazione vitivinicola dell’Italia settentrionale, il sud Piemonte.

Confinano con altri comuni, tutte famose terre da vino che, per quanto geograficamente prossime, presentano situazioni pedologiche diverse all’origine; nel caso specifico, delle talvolta notevoli differenze caratteristiche ampelografiche dei vari vitigni coltivati in questa zona. 

Vinchio, terra tipica della Barbera, prevalgono i terreni argillosi-calcarei che abitualmente forniscono vini di buone acidità e struttura, adatti all’invecchiamento. Qui le giaciture sono molto ripide per cui prevale il lavoro manuale essendo quello meccanico assai difficoltoso. L’area che guarda verso ovest, presenta invece prevalentemente terreni sabbiosi che consentono di dare ai nostri vini grande freschezza e notevole eleganza

I terreni dell’area che fanno capo a Vaglio Serra sono “cugini” con quelli della zona più a sud verso Nizza Monferrato nei quali si ritrovano considerevoli quantità di argilla e venature di terra rossa da cui si ottengono vini di maggior struttura e colore

L’ESCURSIONE

Punto di ritrovo il parcheggio del centro sportivo di BELVEGLIO da qui si seguono le indicazioni per il sentiero 200 in direzione tre vescovi.

Saliti lungo un bel sentiero in falso piano si arriva ad affrontare una salita decisa che ci porta a Vinchio dove si devia a sinistra verso Cortiglione in direzione della BIG BENCH 94 di Vinchio che raggiungiamo dopo circa 2 km.

Dopo la foto di rito si scende in direzione della zona di riserva del parco della Val Sarmassa, con passaggio tra boschi e vigneti. Arrivati alla Statale che porta alla Cantina Sociale di Vinchio e Vaglio noi ci dirigiamo a sinistra verso Incisa Scapaccino e da qui ritorniamo nuovamente nella zona di riserva risalendo sul sentiero che dietro IL LAGO artificiale di pesca ci porta a risalire nuovamente in Val Sarmassa sino a ritornare sulla strada asfaltata che da Cortiglione va a Vinchio.

Preso il sentiero nel bosco scendiamo tutto nel verde sino a raggiungere l’asfalto e ritrovare la strada asfaltata da dove eravamo partiti per rientrare ad anello al parcheggio.

BEL GIRO da fare in tutte le stagioni, nelle prossime settimane sicuramente fiori e nuove gemmazioni inizieranno a colorare il bosco e sarà interessante ritornare per fare qualche nuova scoperta.

PROSSIMA ESCURSIONE A BUBBIO E MONASTERO BORMIDA

IMPORTANTE PRENOTARE VISTE LE RESTRIZIONI PER LA PESTE SUINA AFRICANA che impediscono se non previa comunicazione ai Sindaci e all’ASL gruppi maggiori di 20 persone.

GRAZIE

DOMENICA camminando da Monte Valenza al Po, Bozzole e il Castello di Pomaro

Un bel gruppo di escursionisti domenica ha partecipato alle camminate del FAI organizzate in collaborazione con la Delegazione di Alessandria e il camminovigliese.

I camminatori hanno potuto passeggiare tra i sentieri del CAI di Valenza 609 – 609a – 617 ottimamente segnalati e scoprire luoghi del nostro territorio non a tutti conosciuti.

Diversi i punti di interesse a Pomaro con il Castello costruito nel XII secolo per mano degli aleramici. Il Borgo viene nominato in un editto da Federico Barbarossa nel 1156 e la sua cinta muraria fu edificata a difesa del colle che domina la destra del Rio Grana.

La storia di questo borgo e del suo castello è caratterizzata inizialmente del suo essere conteso tra I Marchesi del Monferrato e Pavia (XIII sec.), con cessione a Pavia per poi ritornare ai Paleologi nel XV sec. che lo riconquistarono ai danni dei Visconti (Ducato di Milano) anche saccheggiato ed invaso dagli Sforza rimase poi Monferrino sino al periodo Spagnolo. (XVII sec.) quando diventò proprietà dei GONZAGA. In questo periodo il maniero subì numerosi attacchi alla cinta muraria e alle sue fortificazioni che rimasero seriamente danneggiate resistendo solo sul lato NORD.

Solo l’intervento degli ARDIZZONE permise di ricostruire in parte il danno alle mura e solo GIUSEPPE ROLANDO DALLA VALLE (già sindaco di Casale Monferrato) riuscì a completarne il restauro.

La dinastia del DALLA VALLE proseguì sino al 1950, senza però eredi il maniero fu dato al CONTE CARLO CALVI che marito di JOLANDA DI SAVOIA ebbero un figlio CARLO PIER FRANCESCO che visse al castello sino agli 70 del novecento insieme all’attrice Marisa Allasio per poi trasferirsi a ROMA.

Oggi la dimora viene utilizzata per feste e cerimonie.

La chiesa parrocchiale custodisce una reliquia della Santa Spina proveniente dalla corona di spine posta su Gesù in capo e tuttora conservata nella Basilica di Notre Dame de Paris.

ALTRI MONUMENTI DI INTERESSE VISTI DURANTE LA CAMMINATA:

CAPPELLA VOTIVA DI SANT’ANTONIO, CHIESA MADONNA DELLA NEVE, MADONNA DELL’ARGINE (Bozzole)

prossima camminata MONFERRATO ASTIGIANO – LUNGO LA DORSALE DOVE CRESCONO LE VITI DEL BARBERA DI VINCHIO E VAGLIO e il parco naturale della VAL SARMASSA.

FEBBRAIO IN CAMMINO CON IL FAI

Continua la collaborazione con il FAI delegazione di Alessandria e il http://www.camminovigliese.it per far conoscere il territorio di Monferrato e Langhe.

Vi presento IL PROGRAMMA DI FEBBRAIO completo, a inizio febbraio andremo nelle terre del Barbera e la Cantina Sociale di Vinchio Vaglio, poi ci sposteremo a Monastero Bormida e Bubbio per inoltrarci al confine tra Alto Monferrato e Langhe. Nella seconda parte del mese torniamo sulla Strada Serra del Basso Monferrato a Valmadonna e concludiamo il mese sulla Strada Franca del Monferrato in un anello a Fubine Monferrato.

Di settimana in settimana pubblicherò la locandina con difficoltà, km, orari e luogo di ritrovo.

intanto domenica si va a conoscere il territorio tra il Po e le colline di Monte Valenza.

Prenotazione come sempre obbligatoria viste le restrizioni dovute a peste suina B in zona.

3347918068 DEVIS

A CASSINE SULLA SFM tra la Bormida e le colline di Ricaldone

Domenica scorso un bel gruppo di escursionisti ho potuto visitare Cassine partendo dal suo fiume La Bormida per poi andare a conoscere la Valguglioglio e la frazione di Sant’Andrea con uno sguardo da un lato alle colline acquesi e l’altro a quelle astigiane.

L’ESCURSIONE DI 14 KM ha visto un dislivello attivo di 211 metri e iniziata alle 9.30 si è conclusa alle 13.

PROSSIMA USCITA ANELLO DI MONTE VALENZA

IMPORTANTE LA PRENOTAZIONE AL 3347918068 VISTE LE RESTRIZIONI COME NUMERO DI ESCURSIONISTI PER GRUPPI CHE è LIMITATO VISTA LE LIMITAZIONI IN ZONA PESTE SUINA B