Escursione ad Ottiglio per i camminatori del www.camminovigliese.it e della DELEGAZIONE FAI DI ALESSANDRIA .
Ottiglio è un comune del Monferrato in provincia di Alessandria, che si sviluppa su una collina. Nel punto più alto sorgono due edifici: il castello e la chiesa parrocchiale, che dominano il paesaggio e sono visibili a chilometri di distanza. Il panorama di Ottiglio si presenta con tante piccole case arroccate sulla collina, che creano l’illusione di un paesino da favola. Risalendo le sue strette strade verso la cima, ci si immerge in un’atmosfera medievale che vi trasporterà indietro nel tempo.
Durante l’escursione visiteremo
La chiesa di San Germano: sorge in un punto panoramico molto suggestivo. All’imponente facciata in mattoni fa da contrasto un interno riccamente decorato, con i suoi affreschi di alta qualità, opera di un artista dell’epoca. Per la sua ricchezza artistica e la bellezza del suo coro, nella chiesa di San Germano si tengono spesso concerti di musica classica.
Il castello: costruito in mattoni e tufo, si trova appena più in alto rispetto alla chiesa. A causa delle travagliate vicende storiche del paese, conteso da varie potenze durante il medioevo, il castello è stato ristrutturato nel ‘700 e riportato all’antico splendore.
L’infernot Carlini: storica cantina scavata nella pietra
Gli escursionisti del camminovigliese e della Delegazione FAI di Alessandria questa settimana sono stati protagonisti della camminata sul sentiero 575 di MERANA.
MERANA e i suoi abitanti ci hanno accolto e fatto sentire a casa, LA SIGNORA ANNA ci ha scaldato la canonica per permetterci di riscaldarci prima della partenza e all’arrivo, CRISTINA del PASTIFICIO ci ha donato caffè e the caldi e da lei abbiamo potuto acquistare i famosi RAVIOLI DEL PLIN di MERANA. Il Sindaco e il Vice Sindaco ci hanno dato la possibilità di visitare la Torre Medievale e la Chiesetta infine e non per ultima la presidentessa della PROLOCO Cristina Viozzi ci ha dato tutte le informazioni del caso e regalato gadgets e mappe dei sentieri.
LA TORRE
La torre è posta sul colle di San Fermo e consente una veduta globale della Valle Bormida di Spigno che fin da età Romana era percorsa dalla via Aemilia-Scauri che collegava Acqui con la costa savonese. È costruita con pietre di Langa disposte in modo irregolare, mentre negli angoli sono stati utilizzati materiali lavorati; la base è quadrata con lati di m. 4,50 e uno spessore di circa cm. 80 per un’altezza di m. 25. La sommità della torre era decorata da due ordini di archetti, a tutto sesto gli inferiori, a sesto acuto i superiori, poggianti su mensoline arrotondate. Con l’intervento di restauro conservativo della torre sono state ricostruite le parti pericolanti, restaurate e ripulite le giunzioni aggredite dalle erbe infestanti con consolidamento ed impermeabilizzazione del solaio, intorno al quale è stata posta una recinzione in ferro anticaduta al posto della muratura ormai irrecuperabile. All’interno è stata costruita, fino alla sommità, una scala con gradini in legno: permette visite in sicurezza e il monitoraggio continuo delle strutture. Alla porta d’ingresso della torre, che si trova in corrispondenza di un presumibile camminamento di ronda, in accordo con la Soprintendenza, si è collocata una scala a chiocciola di metallo. E’ stata restaurata anche la cisterna a base quadrangolare per la raccolta dell’acqua piovana, coperta da una grande volta a botte in pietra con una piccola apertura dalla quale probabilmente si attingeva l’acqua. Grazie al sistema di convogliamento (ancora efficace) e all’ottima impermeabilizzazione, l’acqua nella cisterna non mancava mai; oggi, grazie all’illuminazione interna, si può osservare la struttura architettonica e con il rubinetto della fontana utilizzarne l’acqua. La muratura ai piedi della torre è stata ripulita, consolidata; con la costruzione del nuovo muro sulla strada d’accesso si è ricavato uno spazio attrezzato con gazebo che consente la sosta in un ambiente ricco di storia e di bellezza ambientale. La torre di Merana, oggi illuminata dai proiettori, è segno di riferimento importante nel paesaggio delle buie notti valbormidesi; con le torri di Roccaverano, Vengore, Denice, Castelletto d’Erro e Terzo svolge ancora la sua funzione di vedetta lungo la Bormida di Spigno.
LA CHIESETTA DI SAN FERMO
La seicentesca chiesetta di San Fermo si erge nel luogo della originaria parrocchia di San Nicolao.
La prima citazione storica di Merana è del 14 marzo 1170 quando l’arcivescovo di Milano, Galdino, conferma i beni e i diritti all’abbazia di S. Quintino di Spigno; tra questi beni vi è anche la chiesa di S. Nicolai di Mairana. In un altro documento del 9 maggio 1179, dove il papa Alessandro III conferma sempre i beni e i diritti all’abbazia di S Quintino, compare ancora la chiesa di S. Nicolai de Marana.
Solo con la soppressione dell’Abbazia e l’annessione alla diocesi di Savona, avvenuta all’inizio del ‘500, viene, in data imprecisata, creata la parrocchia. Nel 1565 la chiesa, situata sul monte del castello, è in cattivo stato e quasi sprovvista di arredi sacri.
Nel 1580 viene proposto, stante che la chiesa è molto scomoda e distante dalle borgate del paese, di erigerne una nuova in luogo più agevole: verrà poi fabbricata nei pressi dell’attuale cimitero (demolita a favore del nuovo edificio di fondovalle inaugurato nel 1941)
LA SALITA ALLA TORRE sul sentiero 575
salendo sui calanchi
il gruppo di escursionisti
sulla torre!
la chiesetta di San Fermo e la Bormida
foto FERRUA – la chiesetta di San Fermo
escursionisti e la Torre – foto FERRUA
LA TORRE – foto Ferrua
foto FERRUA
la barca arancio viola – foto FERRUA
FOTO FERRUA
foto FERRUA
I NOSTRI ESCURSIONISTI hanno potuto apprezzare le bellezze architettoniche della Chiesa Parrochiale e della Chiesetta di San Fermo e salire alla Torre Medievale, poi calcare muovendo i loro passi sui calanchi e nei boschi di querce tutte intorno a Merana.
Una bellissima mattinata, con un aria invernale a sferzare il viso ma a ricordarci che l’iNVERNO è questo!!
Alla prossima.
NEL PROSSIMO ARTICOLO la nuova escursione di domenica prossima
Domenica scorsa il camminovigliese.it e la Delegazione FAI di Alessandria hanno organizzato un bel trekking al Santuario del Monte Sacro di Crea.
IL SACRO MONTE DI CREA fa parte dei SACRI MONTI I nove Sacri Monti dell’Italia settentrionale sono gruppi di cappelle e di altri elementi architettonici eretti fra la fine del XV e l’inizio del XVIII secolo, dedicati a vari aspetti della fede cattolica. Oltre al loro significato simbolico spirituale, questi complessi offrono uno splendido esempio di integrazione degli elementi architettonici nei paesaggi circostanti, disseminati di colline, foreste e laghi; inoltre racchiudono un notevole patrimonio artistico in forma di scultura e affreschi”. Con questa motivazione, nel 2003 l’UNESCO ha iscritto il sito “Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia” nella Lista del Patrimonio Mondiale.
Durante la Controriforma, questo modello comunicativo divenne un efficace strumento per raccontare ai fedeli la storia sacra, in modo coinvolgente ed evocativo e per canalizzare e disciplinare la devozione popolare, sotto il vigile controllo della Chiesa.
La loro storia ha inizio con la fondazione del Sacro Monte di Varallo, dove il frate francescano Bernardino Caimi, alla fine del Quattrocento, riprodusse alcuni luoghi della Terra Santa legati alla vita di Cristo.
Contribuirono al successo del progetto artisti di primo piano nel panorama culturale piemontese e lombardo. Il Sacro Monte di Varallo divenne così rinomato, da ispirare una nuova generazione di santuari nelle Alpi occidentali.
l’escursione si è sviluppata tra PONZANO, il parco del Sacro Monte, SALA BUE, CASTELLAZZO e FORNEGLIO per poi concludersi a SERRALUNGA DI CREA e risalire al Santuario e alle Cappelle votive sino a quella del PARADISO
PROSSIMA ESCURSIONE AL SANTUARIO DI SERRALUNGA DI CREA
Nello scorso week end, abbiamo effettuato un sopralluogo a SPIGNO MONFERRATO nell’ambito della campagna di conoscenza dei territori dove passa la Bormida e fatto una escursione da VISONE a GROGNARDO lungo la strada che collega il cammino di Assisi dei pellegrini francesi che seguono la via di Francesco. (foto nella seconda parte dell’articolo).
Qui sotto alcune immagini del paesaggio che i nostri escursionisti AVREBBERO potuto osservare se non avessero incontrato la perturbazione atlantica che ha colpito l’Acquese nel week end.
La pioggerillina ci ha accompagnato per lungo tempo e ricordato che la stagione invernale è quella fatta anche di nubi, nebbia e pioggia, che va sempre apprezzata perchè la terra e la vegetazione a riposo in inverno necessitano di queste perturbazioni.
Ecco un reportage delle foto dei nostri escursionisti impegnati nell’anello di 15 km
LUSSITO e la leggenda del MONTE STREGONE
GROGNARDO
L’INTERNO DELLA CHIESA
ed ecco l’itinerario seguito nel giro
PROSSIMA ESCURSIONE
SOPRALLUOGO A SPIGNO MONFERRATO
Nelle immagini il sopralluogo di Spigno Monferrato, sul sentiero 579 parzialmente utilizzato per permettere di fare 12 km che verrà proposto nelle prossime escursioni domenicali.
DOMENICA a VISONE andremo a scoprire in un anello di 15 km i sentieri che percorrono i pellegrini francesi che vanno verso Assisi partendo da Vezelay. (Chemin d’Assise).
L’anello passa da Grognardo e da Lussito (frazione di Acqui Terme) e sarà principalmente su asfalto nella prima parte del percorso, nella parte centrale sentiero panoramico in costa e infine ultimo tratto, 1 km e mezzo, nuovamente su asfalto con arrivo alla Torre Medievale di Visone da dove si parte.
In questa occasione per i più golosi ci sarà la possibilità di visitare prima della partenza, il negozio di Torrone Canelin una eccellenza del territorio a livello nazionale che da oltre 70 anni crea il Torrone famoso in tutta Italia.
Castiglione Tinella è un piccolo centro abitato sulle colline tra la Langa Cuneese e il Monferrato Astigiano, pochi abitanti ma con un bel centro storico con chiesa, bar, negozi e supermercato.
Il paese è famoso per le vigne scritte, ovvero sei diversi vigneti dove si trovano scritte poetiche legate al territorio e per il Virginia Day, evento celebrato annualmente che rievoca la figura di Virginia Oldoini, Contessa di Castiglione, il personaggio storico più celebre di Castiglione Tinella, la cui fama si fuse con quella del paese stesso. L’evento comprende una mostra fotografica; a lei è intitolata una associazione turistico-culturale, una terrazza presso l’edificio comunale e perfino dei dolci a base di nocciola delle Langhe chiamati “Contessine”.
Altra zona di interesse il Santuario della Vergine del Buon Consiglio dove si trova il pilone che venne usato per chiedere più volte l’intervento di Dio per mitigare siccità o malattie durante i periodi che vanno dal 1400 al 1800. Si racconta che la Madonna ridiede la vista ad una pastorella che l’aveva perduta diventando cieca.
La nostra camminata si è svolta con partenza dal Piazzale della Chiesa parrocchiale prima in direzione delle vigne con le scritte e poi del Santuario del Buon Consiglio.
Dopo una visita alla chiesa siamo poi risaliti verso la Big Bench gialla e verde di Castiglione Tinella per poi dirigerci lungo un bel percorso panoramico verso Coazzolo e più precisamente la Cappella del Moscato riadattata e colorata dall’artista David Tremlett,
L’artista murale britannico su committenza di Silvano Stella ha dipinto questa chiesa con la tecnica del wall drawing. Questa non è la sua unica opera nelle langhe, infatti Tremlett collabora da tempo con questa località.
Quella che era la piccola chiesa della Beata Vergine Maria del Carmine è stata completamente ridipinta da Tremlett con forme e colori insoliti per un edificio di culto. Tremlett sostiene che forme e colori siano forze della natura, allo stesso tempo concrete come la terra su cui si cammina e vive come i filari dei vigneti. Si tratta di forme trasformatrici, simili al lavoro dei contadini che armonizzano i tempi dell’uomo a quelli del cosmo, in un fragile equilibrio.
L’intervento sulla chiesa di Coazzolo è un mix tra recupero artistico e land art terminato nel 2017, dove i colori scelti ricalcano le sfumature che le colline regalano ai visitatori nel passare delle stagioni. Il corpo dell’edificio è in terra di Siena, mentre sacrestia e basamento della chiesa di Coazzolo sono in verde oliva. Il porticato e l’atrio sono in giallo e poi il rosso, il blu e altri colori compongono le altre decorazioni e le forme geometriche che danno vita a questa chiesetta insolita.
il nostro giro è poi proseguito lungo la vigna con i pastelli per concludersi su un lungo tratto obbligato su asfalto di circa 4 km che ci ha riportato al concentrico di Castigliole Tinella.
Castigliole Tinella dall’alto del sentiero
il frontale della Cappella del Moscato
La Cappella del Moscato
particolare del disegno
panoramica su CALOSSO
CALOSSO vista dalla big bench di Castiglione Tinella
panoramica su Santuario della Vergine del Buon Consiglio e in alto Calosso
la conformazione calcarea verso Castiglione
il Monviso
FOTO DI GRUPPO alla Chiesetta di Tremlett
Panoramica su Castagnole delle Lanze
il Santuario della Vergine del Buon Consiglio
Per il 2024 ci fermiamo qui dopo circa 40 escursioni diurne e 6 notturne e tanti eventi con camminate no profit per aiutare la LILT e l’AISM ai quali abbiamo collaborato con Comuni, Associazioni, Fondazioni e Istituzioni per far crescere il territorio.
Buon anno a tutti e buoni passi.
al link qui sotto il video girato dal nostro amico e camminatore ROBERTO ALLARIO che ringrazio.
In questo periodo complice le vacanze natalizie si iniziano a fare i sopralluoghi per le escursioni del 2025.
Nelle escursioni che propongo ho spesso parlato di come il nostro territorio si sia formato e modellato nel corso delle epoche geologiche, l’ho fatto nella zona collinare dell’Alessandrino e dell’Astigiano dove ho potuto far vedere quello che riguarda la parte fossile (ad esempio la Val Sarmassa) e poco la parte geologica e sedimentaria quindi la mia attenzione oggi va alla zona dove geograficamente c’è il confine tra Piemonte e Liguria e tra Langa astigiana e Monferrato e dove si possono apprezzare con evidenza delle formazioni come i calanchi e i murion.
Merana (257 m.s.l.m.) è esattamente l’ultimo paese del Piemonte e fa parte della Val Bormida e qui possiamo trovare un bel anello sentieristico dove potremo apprezzare le formazioni rocciose dei calanchi e dei murion.
il concentrico di Merana vista dall’alto
Il toponimo (in dialetto “meirana”) significa probabilmente “torrente impetuoso”, analogamente a Merano e Màira. Curiosamente, il toponimo “Bórmida” ha lo stesso significato. Probabilmente infondate sono le interpretazioni che lo fanno derivare dal patronimico Marius.
il sentiero a cura del CAI bianco rosso 575 ci permette di visitare diversi luoghi tra cui la Chiesa Parrocchiale i CALANCHI la Torre e la Chiesetta di San Fermo e i Murion.
I murión sono strane formazioni rocciose a forma di fungo, che si trovano numerosissime nelle vallecole intorno a Merana. Sono formate da un “cappello” di conglomerato fine, più resistente all’erosione, e da un “gambo” di arenarie grossolane, che è più tenero e facilmente erodibile. A differenza di molte altri funghi e piramidi di terra, i murión hanno forme molto irregolari e caratteristiche.
Torre di San Fermo (430 m).
La torre, a base quadrata (4,5×4,5 m) e alta circa 25 metri, svetta sulla sommità del colle di San Fermo, ed è ben visibile anche da lontano. Una scala a chiocciola in metallo permette di accedere all’ingresso (in genere chiuso), che si trova al secondo piano. Venne costruita nel Medioevo per controllare il tratto mediano della Val Bórmida di Spigno, dove presumibilmente transitava la via Aemilia Scauri. Il panorama dal colle di San Fermo è ancora oggi molto vasto, e spazia dalle colline del basso Piemonte al massiccio del Monte Béigua.
I calanchi sono un fenomeno geomorfologico di erosione del terreno che si produce per l’effetto di dilavamento delle acque piovane su rocce argillose degradate, con scarsa copertura vegetale e quindi poco protette dal ruscellamento producendo profondi solchi nel terreno lungo il fianco di un monte o di una collina.
i murion
calanchi
la chiesa parrocchiale
la torre vista dalla chiesetta a San Fermo
la big bench e una guida in cerca di nuovi sentieri
Anello di 10 km , Quando ci sarà la data vi informerò per tempo sul sito e sulle pagine social.
Al momento in cui scrivo non ci sono bar in paese ma un’ottima pasta fresca che sforna brioches calde e i famosi RAVIOLI (qui potete anche parcheggiare la macchina per poi partire)
PIAZZA CRISTINA TRADIZIONE E SAPORI laboratorio della tradizione DEL RAVIOLO CASALINGO. https://g.co/kgs/UZsbfde
Questa settimana complice gli ultimi giorni prima del Natale e gli acquisti lasciamo libera la domenica ai nostri escursionisti e li rimandiamo a DOMENICA 29 per una escursione nelle LANGHE ASTIGIANE a CASTIGLIONE TINELLA il paese delle vigne con le scritte.
DOMENICA di sole a Montaldo Bormida per i nostri escursionisti che hanno potuto camminare così lontani dalla nebbia.
Un giro molto bello e panoramico che in appena 12 km vede la visita a tre castelli, passando per il Bric del Lampo, vigne e tartufaie.
Emanuela, guida ambientale che ci sta accompagnando in questi ultime uscite, ci ha raccontato oggi la storia del TOPONIMO del nome TRISOBBIO, uno dei paesi che abbiamo visitato, spiegando le origini del nome legato ad un altro paese STREVI. Il poeta tedesco Hans Bart nel 1700 racconta che il paese fosse stato fondato da sette fratelli amanti del vino da cui “Septem Ebrii”. La leggenda vuole che il paese sia stato fondato da tre famiglie di uomini sobri, fratelli di sette uomini ebbri, fondatori di Strevi, e da qui Tres Sobri.
A Trisobbio abbiamo potuto visitare in esterna il Castello, fondato nel XIII secolo, era importante per i commerci tra La Repubblica di Genova e il Marchesato, l’ultima ristrutturazione importante è avvenuta nel 1913 dopo che per diversi secoli è rimasto in decadenza.
Bello anche il panorama che si vede di fronte alla Chiesa Parrocchiale, il Monviso e la Catena del Rosa si possono vedere nitidamente nelle belle giornate terse..
Proseguendo lungo il sentiero che va da Trisobbio a Carpeneto siamo poi passati sul Bric del Lampo dove si dice cadano il maggior numero di fulmini durante i temporali nella zona, Arrivati a Carpeneto abbiamo visitato la Chiesa Parrocchiale e anche qui ci siamo fatti raccontare le origini del nome del paese.
Secondo gli storici Carpeneto deriva dal latino “Castrum Carpani”, ovvero accampamento militare, perché probabilmente fu fondato dagli antichi romani come punto di sosta strategico lungo la via che portava a Genova. Il comune ha quindi origini romane, anche se fino al medioevo fa parte dei possedimenti della vicina Sezzadio. Nel medioevo Carpeneto diventa feudo dei marchesi di Monferrato e, a causa della sua posizione utile al controllo del territorio, per i successivi secoli viene contesa dalle famiglie nobili della zona
Al rientro passiamo vicino agli antichi lavatoi del paese e poi risaliamo a Montaldo dove troviamo i mercatini di Natale e lo stand enogastronomico organizzato dalla locale Proloco.
Ho lasciato la Storia di Montaldo Bormida come ultima perchè è particolare. Innanzitutto faceva parte inizialmente di Carpeneto e solo successivamente venne riconosciuto come centro abitato a se stante. C’era anche un castello che oggi non esiste più e parte della sua struttura è stata riutilizzata per costruire la Chiesa Parrocchiale, oggi delle Mura e del Fossato abbiamo una parte che si può riconoscere vicino al campo da tamburello.
Per la prossima escursione vi rimando al prossimo articolo, se riusciamo ad organizzare qualcosa per il 22 dicembre vi farò sapere in base anche alle previsione meteo.
la chiesa di Trisobbio
particolare del campanile di MONTALDO BORMIDA
Chiesetta di San Rocco a Trisobbio
La chiesa di Montaldo e il centro storico visto dal sentiero
Panoramica vista su Monviso e Morsasco
Mercatini di Natale la Polenta con Gorgonzola
Zampognari
Dal Belvedere di Montaldo Bormida il Castello di Trisobbio
Partenza Sentiero da Montaldo Bormida
Castello di Trisobbio
foto di gruppo
Emanuela RACCONTA la leggenda dei TRE SOBRI E I SETTE EBRI
DOMENICA APPUNTAMENTO con il camminovigliese.it e la Delegazione FAI di Alessandria sui sentieri del Monferrato Ovadese.
in questo caso, piccola modifica al solito orario di partenza che sara’ alle 10 e ritrovo alle 9.30 in Via Marconi al Bar Sorriso di Monastero Bormida.
Il giro è un bel anello che permette di visitare in pochi km ben tre castelli, quello di MONASTERO, di TRISOBBIO e di CARPENETO, se saremo fortunati il paesaggio e il panorama sulle Alpi ci permetterà di osservare tutta la Catena a partire dalle Alpi Francesi al Monviso e al Monte Rosa.
Prenotazioni al 3347918068.
PARCHEGGIO nel Piazzale che troviamo a sinistra arrivando da Rivalta Bormida.
Al termine il Comune organizza insieme alla Proloco i mercatini natalizi e chi vorrà potrà pranzare negli stand enogastronomici presenti in Piazza.
il campanile della Chiesa Parrocchiale di MONASTERO BORMIDA