la notte di SAN GIOVANNI

la tradizione popolare è ricca di episodi, riti e ricette contadine relative alla notte più corta dell’anno che corrisponde anche al solstizio d’estate

RITI E USANZE NEI SECOLI dai pagani al cristianesimo

Da secoli i riti, le usanze, le tradizioni e le leggende hanno caratterizzato e connotato la “Notte di san Giovanni Battista”, tra il 23 e 24 giugno. Per alcuni popoli è la notte più incredibile dell’anno, celebrata da tempi lontani con riti e usanze popolari ed è di origine pagana. La festa veniva commemorata anche dal popolo romano, fin dai primi secoli, con la credenza che sotto lo splendore delle stelle si mescolassero culti e incantesimi.
Molti popoli, ancora oggi, nella “Notte di san Giovanni” sono soliti posare di fronte alla soglia di casa un piccolo mucchio di sale o una scopa di grossa dimensione, per proteggersi dall’intrusione, non certo piacevole, delle streghe.

usanza di tale notte è la raccolta di un cardo e bruciacchiarlo, nasconderlo, poi, in una fessura del muro e osservarlo la mattina seguente e se si presenta fresco come al momento della sua raccolta sta a significare che l’AMORE è in arrivo; come pure prendere un uovo, separarlo dal rosso, prendere l’albume e lasciarlo in un bicchiere sul davanzale della finestra e se al mattino l’albume è ricoperto di bollicine è un chiaro segno premonitore dell’arrivo di un uomo bello, buono e ricco.
Anche la tradizione cristiana ha “impreziosito” la “Notte di san Giovanni” con la “Rugiada di san Giovanni” che rappresenta le lacrime che Salomè versò a seguito del pentimento per aver prima desiderata e poi causata la decapitazione del Battista. Salomè in preda alla disperazione e al rimorso coprì la testa del Santo di baci e lacrime di disperazione ma all’improvviso la bocca del Battista si spalancò facendo uscire un vento fortissimo che la spinse, insieme alla madre, in aria dove ora vaga e vagherà per tutta l’eternità.
Secondo un’altra tradizione nella “Notte di san Giovanni” cade la “rugiada degli Dei” dalla forza generatrice ed energica e il bagnarsi gli occhi con la rugiada si compie un gesto di purificazione che rimanda al Battesimo e si racconta, altresì, che raccoglierla e, poi, berla allontani il malocchio e favorisca la fecondità.

RICETTE E LIQUORI LEGATE ALLA TRADIZIONE CONTADINA

Nelle regioni meridionali la notte si San Giovanni è propizia per preparare il NOCINO che resterà a riposare sino al 31 ottobre.

I puristi della tradizione si preparano alla notte più corta dell’anno: la notte di San Giovanni Battista. Una notte carica di mistero in cui da secoli si ripete l’antico rituale del Nocino, il famoso digestivo dei nostri nonni. 

Un rito a cui sono legate numerose credenze che rendono la figura di questo santo in bilico tra il sacro e il profano. Una tra le tante collega la notte a cavallo tra il 23 e il 24 giugno ad una particolare danza attuata dalla streghe intorno ad un noce che secondo la leggenda era ubicato nei pressi dello Stretto di Barba, sulla strada che da Benevento porta ad Avellino, vicino ad Altavilla, precisamente dove si trova un boschetto fiancheggiato da una chiesa abbandonata, o in un’altra località di nome Piano delle Cappelle. Si dice che proprio qui le streghe si riunivano per celebrare i loro riti demoniaci.

Esse infatti utilizzavano il mallo di noce per creare pozioni magiche con cui incantare gli uomini. Sempre attorno a questo albero preparavano pozioni magiche addirittura per unire in coppia coloro che le bevessero. Chi aveva la sfortuna di finire sotto la maledizione delle streghe aveva come unica possibilità quella di utilizzare le erbe di San Giovanni, ovvero il santo morto decapitato per volere di Salomé, la figlia di Erode, la piú seducente e perfida strega di tutti i tempi. Era questa la vittoria del bene sul male,  quando la notte più corta dell’anno, la luce trionfa sulle tenebre. Nasce così la tradizione del Nocino: dalla raccolta dei frutti ancora acerbi in questo giorno, a cui segue la loro macerazione in alcool, un modo per estrarne la ‘rugiada’ magica, panacea di tutti i mali e dotata di virtù miracolose. “

RICETTA TRADIZIONALE DEL NOCINO

Le noci ancora acerbe, in numero dispari, vengono tagliate e vengono messe a macerare nell’alcool fino alla notte dei morti il 31 ottobre, notte dedicata alla dea romana Pomona dea dei frutti e dei semi.

La tradizione vuole che siano le donne a piedi nudi a raccogliere le noci ancora acerbe dal noce.

Preparazione Nocino di San Giovanni

Occorrono 23 noci verdi tagliate in 4 spicchi e colte nella notte del 23 giugno,un pezzo di stecca di cannella, 10 chiodi di garofano,10 chicchi di caffè, la parte gialla della scorza di 3 limoni, 350 ml di alcool a 95 gradi, 500 grammi di zucchero e 300 ml di acqua.“

Come si prepara:

In un vaso di vetro mettere le noci assieme all’alcool e lasciate macerare sino al giorno seguente quando si aggiungono la cannella, i chiodi di garofano, la parte gialla della scorza dei limoni. Si lascia macerare ancora fino al 3 agosto avendo cura di agitare il tutto almeno un paio di volte al giorno. Trascorso questo periodo si filtra e si aggiunge lo zucchero disciolto a bagno bagnomaria in acqua calda e a fuoco lento. Si lascia raffreddare e si imbottiglia. Il liquore si consuma lentamente, un bicchierino alla volta, durante tutto l’arco dell’anno e diviene un eccellente digestivo. “

la nascita di San Giovanni Battista di cui i Vangeli ci dicono che era figlio di Zaccaria ed Elisabetta e che fu generato quando i genitori erano in tarda età avviene il 24 giugno è a lui la tradizione lega la raccolta delle erbe di campo

La notte tra il 23 e il 24 giugno, quella in cui verrà celebrata la nascita di San Giovanni Battista, è detta “notte dell’iperico”. In essa le erbe sono cariche di virtù, in particolare l’iperico; così chiamata perché i suoi fiori giallo-oro sbocciano a fine giugno, con l’arrivo della festa del Santo.

Quest’erba, utilizzata per curare le ferite dei Crociati, veniva ritenuta benefica. Con l’oscurità si raccoglievano le nuove erbe per comporre il cosiddetto mazzetto di San Giovanni, volto a scacciare il malocchio, a portare fortuna e, se messo sotto il guanciale prima di andare a dormire, a portare dolci sogni premonitori.

Il mazzetto è composto da 7 erbe:

  • iperico o scaccia-diavoli, contro il malocchio
  • artemisia per la fertilità
  • ruta
  • mentuccia
  • lavanda
  • aglio
  • prezzemolo
  • rosmarino

…tutte erbe che assicurano buonumore, prosperità, allontanano le negatività.

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