Pellegrinaggio al Santuario del Monte Sacro di Crea

Giornata della Liberazione in cammino da Oviglio al Santuario del Monte Sacro di Crea

Domenica 25 aprile ho approfittato dell”organizzazione degli amici del CAI sezione di SAN SALVATORE MONFERRATO per fare un pellegrinaggio sino al Santuario del Monte Sacro di Crea.

Da buon pellegrino ho fatto lo zaino e puntato la sveglia per le 4.30 del mattino. L’obiettivo fare il tratto da Oviglio a Frassinello in solitaria per poi aggregarmi agli amici di San Salvatore provenienti dal loro paese.

La sveglia non ha suonato (o così mi voglio raccontare), così rimando la partenza alle ore 5.30. Fuori è ancora buio.

Parto da Oviglio e supero il ponte sul Belbo, inizia in lontananza ad albeggiare e mi dirigo verso l’uscita del paese passando dalla Cavallerizza (antico sentiero legato a Napoleone e al suo esercito). Giunto nei pressi della Cascina Bruciata prendo il sentiero che mi porta al Castello di Redabue e da qui la sterrata per i campi che mi porta (a dx) sino a Felizzano.

Il sole inizia a salire all’orizzonte e l’alba mi fa compagnia mentre supero il Ponte sul il Fiume Tanaro a Felizzano. Prendo il sottopasso e arrivato in Via Carbonazzi vado verso Strada Boschi. Da qui seguo le indicazioni per la Strada Franca del Monferrato sino al Golf Club di Fubine.

Seguo la strada sino alla deviazione verso Franchini e dopo pochi metri intraprendo il sentiero che mi collega dopo circa 2 km su strada di campagna al sentiero 860 per Altavilla Monferrato.

Giunto ad Altavilla scendo alla Chiesetta di San Grato verso il cimitero di Vignale e mi ritrovo alla rotonda per Casale. Da qui discesa, rotonda per risalire a Frassinello dove giungo mentre il campanile suona le 10. Ho percorso 28 km.

Inizio ad intravedere qualche altro camminatore quando scendendo verso Moleto Basso ritrovo il sentiero 727.

Ecco che incontro da qui RENATA del CAI DI SAN SALVATORE insieme ad un gruppo di persone che spesso vengono a camminare con me. Insieme seguiamo il sentiero che ho già fatto in altre occasione (il sentiero dei frati) e poi devia a destra con segnavia MPC (madonna del pozzo crea). Giunto al primo ristoro saluto i compagni di viaggio e riprendo verso Crea.

Il sentiero prima prosegue su asfalto con due deviazioni a sinistra e poi scende per poi risalire. Con lo sguardo si inizia ad intravedere il Monte e la Chiesa e più sulla destra si intravede il Castello di Cereseto.

Si prosegue ora nel sentiero tra i boschi, querce e nocciole per lo più e tantissimi fiori. I dislivelli attivi qui si intensificano sino ad arrivare a ritrovare la strada inghiaiata e quella asfaltata in direzione della SP che da Asti va a Casale e viceversa.

Superato inizia la salita verso Salabue, strada bianca, tra pratoni inizialmente e bosco, frutteti a salire.

Giunti al cimitero di Salabue si scende per poi risalire a Forneglio e intraprendere tra le case il sentiero che presto arriva alla strada asfaltata verso il Santuario.

Dopo alcune curve si gira a destra sulla carrareccia che porta alla Chiesa, è intensa la salita e alle volte il cuore si fa sentire, ricordandomi i 46 km fin qui fatti.

Manca poco alle 13 e sento le campane che suonano sempre più intense. Eccomi all’ultima scalinata che porta al Piazzale della Chiesa.

Concludo riportando le parole scritte sul mio profilo FB:


Oggi ho fatto un fioretto… mia nonna Vittoria mi ricordava spesso che nei momenti di difficoltà era importante farne uno e lavorare sul problema mentre si realizzava il fioretto.
Ho fatto ciò che meglio mi riesce per meditare, mettere un passo dietro l’altro per i 47 km da Oviglio al Santuario di Crea.
Ho rivissuto le albe sui cammini e il bello del viaggio in modalità “eremita” sino a Frassinello.
Poi La gioia del cammino condiviso grazie ai fantastici organizzatori del CAI Sezione di San Salvatore Monferrato e alla mitica Renata Maritano che mi ha accompagnato e atteso sul percorso per poi incontrare i tanti amici che vengono a fare le camminate domenicali. Sophia, Cristina il Gruppo della Strada Serra Basso Monferrato e Giulia Agnolin.
L’ingresso in chiesa e il saluto alla Madonnina Nera che portò qui S. Eusebio hanno concluso il mio pellegrinaggio.
GRAZIE a tutti per i vostri passi e le vostre parole. La forza del cammino è grande.
Alla prossima.
Viva la libertà!
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Per chi è più legato ai numeri e ai km fatti pubblico anche le “cifre” della giornata.

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