LA STRADA SERRA DEL BASSO MONFERRATO

La Camminata della Befana

Nella mattinata di Venerdì 6 gennaio, 30 valorosi escursionisti hanno sfidato il fango e la nebbia per scoprire il primo di quattro itinerari ad anello sulla STRADA SERRA DEL BASSO MONFERRATO.

La partenza è avvenuta dal parcheggio di Pavone Alessandrino e seguendo da prima l’argine del Tanaro per poi salire su sentiero sino al Castello di Montecastello ci si è agganciati al sentiero AMC (anello di Montecastello) segnalato dal Comune e l’associazione Passo dopo Passo.

Il sentiero che scende prima verso la Valle per risalire poi verso i ripetitori e quindi agganciarsi sulla strada serra è da sempre uno dei più panoramici delle colline che guardano Alessandria ma purtroppo la nebbia ha guastato la visuale.

La nebbia regala immagini da cartolina comunque, le grandi querce, i boschetti e le figure che si spostavano come ombre hanno regalato suggestive foto.

Il rientro è avvenuto attraverso il sentiero che tocca il Cimitero di Pietramarazzi e giunge nel paese per poi risalire dagli argini e ritornare al parcheggio dal quale siamo partiti.

UN PO’ DI STORIA (appunti di Cristina Franchini)

A Valenza esiste un’antichissima via di comunicazione, ormai dimenticata e relegata a percorso cantonale, di notevole valore storico e paesaggistico attribuitogli dalla natura: la panoramica Strada della Serra. Oggi è una semplice via di campagna, in più tratti ridotta a un sentiero sovente invaso da vegetazione o finanche cancellato dagli aratri che offre sorprendentemente la meraviglia di belle vedute panoramiche sulle colline e la pianura circostanti con colori che rilassano e infondono serenità.

Nel territorio valenzano inizia dal Bric dell’Olio e continua finché arriva a incrociare la cima della Colla di Valenza. Gira a sinistra in direzione di Betania, fino ad arrivare in prossimità del Bric del Pero ove, di fronte all’ingresso di una villa, diventa un piccolo sentiero sulla sinistra che scende in un boschetto disseminato di piccoli ostacoli.

Prosegue in costa su strada sterrata ed arriva sull’asfalto di strada Astigliano, ove avanza diritta in direzione del Golf Club “La Serra” finché, all’ingresso del Club, passa oltre a sinistra su uno sterrato sino ad intravedere a destra la frazione di Frescondino.

Prosegue su una via che torna a essere asfaltata e al successivo bivio tiene la sinistra e dopo circa 1 chilometro incontra sulla sua destra la deviazione per il Santuario della Madonna del Pozzo a San Salvatore.

Nell’intero suo percorso è stata una lunga via d’altura, anche in terra battuta, per pedoni e bestie da soma in grado di collegare la pianura tortonese con centri situati ai piedi delle Alpi, attraversando da est a ovest le colline del Po e del Monferrato, sin da epoca pre-romana, probabilmente sin dall’età del bronzo. Proseguendo lungo le creste delle colline lontane dai fondovalle evitava i corsi d’acqua, le paludi e i dislivelli.

Queste strade erano le più sicure e le più durevoli perché esposte al sole e hanno rappresentato per secoli una risorsa importante.

La nostra porzione della Strada Serra aveva il suo capolinea alla Madonna di San Zeno (frazione di Montecastello) e rappresentava un percorso preferenziale della zona valenzana. Un itinerario che ci rievoca vicende e narrazioni di epoche antiche, con cronache semplici di borgata, storie importanti di eserciti e di viaggiatori.

I Romani tracciavano strade rette con ponti e viadotti; infatti, com’è noto, costruirono lunghe strade rettilinee per scopi militari, politici e commerciali, anche nel nostro territorio; pertanto le colline del Po non vennero attraversate da apprezzabili vie romane e la Strada Serra fu del tutto trascurata. Ma dal III secolo d.C., quando l’apparato romano entra in profonda crisi, tutto il sistema stradale subisce un decadimento incessante fino a scomparire del tutto. I Longobardi stabilitisi nella nostra zona (600-700 d.C.) tornano a muoversi sugli antichi percorsi d’altura su vie più dirette e stabili quale la Strada della Serra che diviene una via pratica per chi non intende affrontare le selve della pianura imbarbarita e insicura.

Nell’Alto Medioevo (dal 500 al 1000 d.C.) l’unica difesa è l’isolamento e l’inaccessibilità e viene a cessare ogni interesse per la conservazione della rete viaria, solo scabri sentieri e tortuose mulattiere uniscono città, paesi e villaggi. Probabilmente è in questo periodo che si sviluppano lungo questo percorso alcuni nuclei abitati, poi borghi medievali più congrui, , come Rivarone, Montecastello, San Salvatore.

Solo Valenza viene rifondata sull’altopiano che domina il fiume (zona Colombina) distante da questa via dove rimane invece ancora per lungo tempo il vecchio borgo di Astiliano.

Lungo il tracciato valenzano della Serra si è rinvenuto un paio di speroni di ferro riferibili al periodo, provenienti da una sepoltura scoperta sul Bric Paradiso e oggi conservati al Centro di Cultura.

Dopo l’anno Mille, il percorso valenzano di questa strada dominata dalla natura degrada nuovamente e perde poco alla volta i frequentatori; i traffici più ingenti tornano a interessare la zona pianeggiante e soprattutto le vie fluviali, anche se le strade principali non sono vincolate da un tracciato unico ma da fasci più o meno paralleli di percorsi, quale il nostro, destinati a offrire ai viaggiatori varie opportunità. Pertanto, mentre il Po diventa determinante per lo sviluppo di Valenza, diversi piccoli borghi lungo la Strada Serra spariscono, assorbiti da Alessandria e da Valenza.

Questa via sarà invece ampiamente percorsa da ogni formazione militare che transiterà o combatterà in Valenza con stretta vicinanza alla vita e alla morte. Data la sua posizione strategica, Valenza sarà sottoposta a una lunga fila di rilevanti assedi bellici (come negli anni 1370, 1499, 1557, 1635, 1656, 1696): non conflitti di popolo, ma violente battaglie di estese guerre per il predominio europeo

Nel Settecento la Serra, sempre nel tratto compreso tra Valenza e il Tanaro, è luogo di altri sanguinosi combattimenti, soprattutto nelle due battaglie di Bassignana, il 27 settembre del 1745 (austro-piemontesi contro franco-spagnoli) e il 12 maggio 1799 (Austriaci e Russi contro Francesi). Anche diversi gruppi di briganti e raggruppamenti locali, che lottano clandestinamente prima contro l’invasione sabauda e poi contro gli occupanti francesi, bazzicano o trovano rifugio in questo percorso.

È più avanti chiamata anche “Strada di Napoleone” (solo verosimilmente, poiché probabilmente è l’unico condottiero che pur trovandosi nella zona non l’ha percorsa). Invece è proprio a Valenza nella villa Voglina (sontuosa tenuta progettata dall’architetto Filippo Juvarra e realizzata a cavallo tra 1678 e 1736), tra Strada Serra e Betania, che nel 1800 Napoleone Bonaparte stabilisce il suo Quartier generale e la sua fortezza strategica. Riposa in una delle 32 stanze del nobile edificio preparando l’offensiva contro gli austriaci a Marengo. L’egemone astro imperiale era già stato a Valenza nel 1796 (battaglia di Lodi) e ritornerà in breve visita nel 1805 (Alessandria-Valenza-Casale).

D’altra parte vi sono anche altri molteplici fatti oscuri e sanguinosi che si sono ripetuti su questa nostra via di campagna (chissà quante volte ignoti soldati hanno trovato ospitalità, anche non in modo pacifico, nelle case che sorgevano lungo la Serra), come i tanti saccheggi compiuti verso alcuni sfortunati del luogo rendendoli spesso persino pezzenti a vita.

Vale la pena ricordare pure che durante la Resistenza questo percorso abbandonato è sovente utilizzato con cautela dai nostri combattenti per posizionamenti e ricoveri. Nel frattempo è percorso anche da clandestini per fare arrivare viveri e rifornimenti a questi partigiani.

Oggi le associazioni e le amministrazioni locali stanno lavorando per valorizzare nuovamente questa strada proiettando il sentiero verso il crescente interesse per il TURISMO LENTO.

PROSSIMI APPUNTAMENTI

ANELLO DI VALMADONNA

ANELLO DI RIVARONE

ANELLO DI SAN SALVATORE MONFERRATO

nei prossimo articolo troverete tutte le date così da poter programmare la vostra esperienza sulla STRADA SERRA.

VENERDI 6 GENNAIO BEFANA IN CAMMINO

Venerdì mattina 6 gennaio ore 10 sarò impegnato in un escursione per la promozione della STRADA SERRA DEL MONFERRATO,

Partenza dal Parcheggio di Pavone Alessandrino alle 10, ritrovo ore 9.45 per un bel collinare tra i comuni di Pietramarazzi e Montecastello sul sentieri 607.

Il progetto vedrà tre uscite ad anello lungo il tratto del sentiero 607 anche detto di Napoleone.

PER ISCRIZIONI E PRENOTAZIONI 3347918068 DEVIS

LAGO NERO da CAPANNE DI MARCAROLO

Il 31.12 mi sono avventurato in uno dei parchi che più amo a poca distanza da dove abito. Negli scorsi articoli ho raccontato del Monte Tobbio, del sentiero che porta ai Laghi della Lavagnina, oggi di quello che va da Capanne di Marcarolo a Capanne Superiori, al Lago Nero per ritornare ad anello a Capanne seguendo il sentiero 408.

In questo periodo dell’anno solitamente da queste parti si trova la neve, oggi purtroppo dobbiamo accontentarci di nebbia e pioggerellina che nonostante tutto aiutano i laghi che tanto hanno sofferto in estate la siccità.

Il percorso molto bello va dai pratoni a lunghi crinali di pietra per giungere alla DIGA BADANA, poi una piccola deviazione mi porta a seguire il Lago Nero e ad arrivare al Lago Superiore del Gorzente. Lo spettacolo della foschia sull’acqua e il rumore costante dei rigagnoli che scendono a valle mi accompagna per questo tratto che funge da piccola deviazione al mio percorso.

Giunto alla diga del Lago ritorno indietro e riprendo il sentiero 408 che mi porta passando tra i boschi di castagno e noccioleti, faggi e pini al parcheggio di Capanne.

Il rientro al parcheggio della locanda degli olmi passa davanti alla chiesa del paese lungo la strada provinciale asfaltata.

Bel giro per concludere il 2022 e affacciarmi al 2023 con una nuova escursione da proporre ai miei camminatori.

INVERNO SULLA Alta Via e le Valli Borbera e Curone

Nel periodo autunno inverno è bello spostarsi in Liguria e sul versante Piemontese più vicino al confine Ligure con inerpicarsi tra i boschi di faggio e castagno ricoperti dalla neve e agevolati dal clima meno pungente.

Tra le escursioni fatte in questo ultimo periodi dell’anno, ci siamo divertiti a partire da CALDIROLA per salire al Monte Giarolo e al Monte Ebro, con rientro passando dal Rifugio Orsi (aperto anche nella stagione invernale).

Sull’Alta Via dei Monti Liguri ci siamo divertiti nel tratto che va da Piani di Praglia sul SENTIERO DEI LAGHI DEL GORZENTE.

Da Masone abbiamo fatto sopralluoghi a Rossiglione nella Valle Gargassa tra le “Rocce Nere” e all’0lbicella in alta valle Orba. Infine siamo andati a Punta Martin partendo dal Passo del Turchino.


Appennino Alessandrino CALDIROLA MONTE EBRO GIAROLO TOBBIO E LAGHI DELLA LAVAGNINA DAGLI EREMETI. Parco Regionale Naturale Capanne di Marcarolo.

In Estate mi diverto a salire “al fresco” sfruttando i nostri appennini, quelli che vedo dalla finestra di casa al mattino prima dell’alba.

Da Oviglio si riesce, nelle mattinate nitide a vedere la chiesetta sul Tobbio (1092 m.s.l.m) e in un certo periodo dell’anno il sole spunta proprio da li.

In questi giorni mi è capitato quindi di andare verso Voltaggio e salire sino agli Eremiti. Da qui ho tracciato tre itinerari che saranno utili per le visite guidate nel Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo nei mesi autunnali e primaverili.

Il primo sentiero è quello che va a scendere sino ai Laghi della Lavagnina seguendo il 402, Il secondo sale verso Trisobbio e si inerpica in costa alta per poi scendere ai Laghi e riprendere il sentiero verso gli Eremiti ed il terzo è la salita classica con il sentiero 401 al Monte Tobbio.

Da Caldirola invece ho sfruttato il sentiero 106 che sale sino al Rifugio degli orsi e poi si inerpica in salita sino al Monte Ebro (1700 m.s.l.m.) per poi ritornare ad anello seguendo la costa alta passando dai Monti Cosfrone 1659 m.s.l.m. , Pana’ 1559 m.s.l.m. per giungere all’arrivo della seggiovia e proseguire verso il Monte Giarolo (1473 m.s.l.m) e ritornare a Caldirola per le pista da DOWNHILL

Insomma un bel modo per allenarsi e cercare laghetti, ruscelli e vette per curare la vista e il cuore nella calda estate del 2022 



da TIGLIETO alla ALTA VIA MONTI LIGURI

PROSEGUONO i sopralluoghi che ci porteranno quest’autunno a fare tanti nuovi percorsi tra Langhe e Monferrato.

Oggi però mi sono spinto nel genovese con passaggi nel Savonese e più precisamente a Tiglieto, per proseguire verso il Lago di Caicia e seguendo le indicazioni arrivare al Passo del Faiallo e alla punta del Monte REIXA lungo l’alta via dei Monti Liguri (AV)

In partenza da Tiglieto ho visitato la Badia circestense, luogo di culto cristiano cattolico situato all’interno del comune, nella città metropolitana di Genova risale al XII secolo ed ha ospitato la prima comunità di monaci cistercensi al di fuori della Francia

Purtroppo la problematica della Peste Suina e la poca possibilità di muoversi liberamente tra i sentieri mi ha costretto a fare la maggior parte dei miei passi su asfalto. Ho quindi raggiunto il Lago di Caicia, un bellissimo luogo incantato che meriterebbe il rispetto di tutti i visitatori ma che purtroppo subisce come tanti luoghi la maleducazioni di chi si improvvisa MERENDEROS domenicale e deturpa il paesaggio.

Se anche voi, incuriositi vorrete andare a visitarlo vi prego di rispettare la natura e soprattutto le persone del luogo che si vedono invasi da SUV E SPANTEGA che invadono le loro tranquille proprietà pretendendo di parcheggiare sui prati o di salire addiruttura il sentiero in auto.

Il mio pellegrinare poi è proseguito verso il Passo del Faiallo, finalmente su sentiero per raggiungere FORTE GEREMIA e ad anello IL MONTE REIXA lunga l’alta via dei Monti Liguri, con paesaggi suggestivi sugli appennini sopra a Genova aeroporta ed Albissola Marina.


DOMENICA 29 MAGGIO 2022 IN CAMMINO CON LA LILT @animo2022

DOMENICA AD OVIGLIO con partenza da Via XX settembre AREA PROLOCO si svolgerà la settima edizione di ANIMO, la camminata no profit in favore della LILT e del Reparto di Oncologia dell’ospedale SS. Antonio e Biagio di Alessandria organizzata dal Camminovigliese e dall’Unione Sportiva Oviglio in collaborazione con enti e associazioni di tre comuni OVIGLIO, BERGAMASCO E CARENTINO.

La solidarietà è al centro di questo progetto e tutte le offerte raccolte saranno devolute in beneficenza.

L’offerta minima richiesta è di 10 euro, tutti i partecipanti alle due camminate, una media di 8 km e una lunga di 15 km avranno la possibilità di usufruire dei punti ristoro sul percorso organizzati da PROLOCO di Oviglio (pranzo) di Carentino e Bergamasco ( sul percorso).

Il comune di Oviglio mette a disposizione due punti Acqua sul percorso.

A vigilare sui viandanti, oltre alla protezione civile dei comuni, Edoardo Penna e Gli amici di Alessandro che guideranno la camminata media, Devis Zamburlin e il gruppo Unione Sportiva per la camminata lunga.

La Croce Verde di Felizzano sarà presente con un punto di primo soccorso.

Il percorso lungo (15 Km) si snoda nei territori di OVIGLIO CARENTINO E BERGAMASCO e prevede una alternanza tra sentieri sterrati, asfalto e ghiaia. Suggestivo il passaggio sulla dismessa ferrovia Alessandria – Cavallermaggiore. Il percorso medio invece passa tra i territori di OVIGLIO E CARENTINO (8 km).

Oviglio Arte garantirà per i più piccoli nell’area attrezzata giochi per i bambini e IL BAR DELLA PROLOCO garantisce il servizio bar.

PER ULTERIORI INFORMAZIONI CONTATTARE 3347918068 DEVIS anche tramite whatsapp.

ritrovo ed iscrizioni camminata lunga dalle 8.30 PARTENZA ore 9 arrivo previsto intorno alle 12.45/13

ritrovo ed iscrizioni camminata media dalle 9.15 PARTENZA ore 10.30 arrivo previsto intorno alle 12.45/13

PASTA PARTY dalle 13 (per ogni partecipante garantito 1 piatto di pasta, 1 dolce, 1 bottiglia d’acqua) AL BAR PROLOCO in vendita BIBITE, BIRRA, VINO, CAFFE’, PANINI.

VI ASPETTIAMO PER AIUTARE LA RICERCA

GRAZIE A TUTTI GLI AMICI CHE CI STANNO AIUTANDO NELLA REALIZZAZIONE DELLA MANIFESTAZIONE, AI SINDACI E AMMINISTRAZIONI DEI TRE COMUNI INTERESSATI E TUTTE LE ASSOCIAZIONI COINVOLTE 

#ALE8SEMPRECONNOI

PUNTO ISCRIZIONE:  https://www.google.it/maps/place/Via+XX+Settembre,+15026+Oviglio+AL/@44.8618391,8.4884115,17z/data=!4m5!3m4!1s0x47879ce34f60dc21:0xc25e1050e5f3fa85!8m2! 3d44.8615045!4d8.4872742

Domande frequenti

I BAMBINI PAGANO???

non devono fare l’offerta

I CANI POSSONO PARTECIPARE?

assolutamente sì, ma devono essere tenuti al guinzaglio

ci sono dei premi?

durante il pranzo LOTTERIA con premi offerti da GRIGI CLUB OVIGLIO Ginetto Armano

E se piove?

non pioverà!! 🙂

ESISTE UNA SEGNALETICA?

SI le frecce sono gialle e ci sono sia a terra che su cartello agli incroci, il percorso è nominato come 1 sui cammini del camminovigliese. Potrà essere fatto anche in altre occasioni in autonomia.

GIRO DEL NIZZA 2022

Nella giornata del 24 aprile, sono stato impegnato, invitato dai ragazzi de #ilgrandecamminodelmonferrato in una bella escursione di 9 km tra i filari dei vigneti di AGLIANO (AT) e tre cantine inserite nel circuito del Giro del Nizza 2022.

Facente parte dell’organizzazione anche lo Slowfood Alessandria.

E’ stata una bella esperienza conoscitiva del territorio nicese, con finalità enograstronomiche, ci ha permesso di conoscere i vini locali, sempre più rinomati e raffinati.

Gli escursionisti hanno potuto degustare i vini del Nizza ed ammirare il paesaggio Monferrino, osservare piante e fiori caratteristici di queste zone e scoprire la storia di Agliano Terme.

L’origine latina di Agliano è dimostrata da alcuni reperti archeologici ritrovati sul luogo, per esempio la lapide incisa in onore di Antonio Scapula, probabilmente lo stesso inviato in Britannia verso la metà del I secolo d.C. al fine di sedare un’insurrezione. L’iscrizione fu rinvenuta nelle fondamenta dell’antica Chiesa dei SS. Michele e Bovo.

Gli storici di Agliano giudicano il Medioevo come l’epoca di maggior interesse.
La notorietà di Agliano ebbe inizio con la terza casata dei signori di Agliano: Bonifacio di Agliano, figlio di Belda e di Guglielmo di Moncucco, sposò la vedova di Manfredo I Lancia, che trasferendosi ad Agliano portò con sé la figlia Bianca avuta dal primo marito. L’imperatore Federico II di Svevia, colpito dalla splendente bellezza di Bianca, se ne innamorò perdutamente e, nonostante fosse già ammogliato, ebbe da lei tre figli: Costanza (1230 -1307) che sposò Giovanni III Ducas Vatatze, imperatore d’Oriente, Manfredi (1232 – 1266) poi succeduto al padre al governo del regno di Sicilia e Violante (1233-1264) che andò in sposa a Riccardo Sanseverino conte di Caserta.

Nel 1531 Agliano passò ai Savoia. Nel 1629 la popolazione del paese fu decimata dalla peste, mentre a causa degli spagnoli si deve la definitiva distruzione del castello, già assediato dalla famiglia Solaro di Asti nei primi anni del XIV secolo, ed in seguito ricostruito grazie alla nobile famiglia astigiana dei Guttuari, a lungo feudataria.


Sui ruderi del castello fu edificata la chiesa di San Pietro, successivamente demolita nel 1770. Sulla piazza del paese, da cui si può godere un suggestivo panorama dell’Astesana, sorgono due chiese: per prima si incontra la parrocchiale di San Giacomo Maggiore, costruita per sostituire le tre precedenti intitolate a San Michele, a San Pietro e a San Gaudenzio. Venne successivamente riedificata nel 1657 da tutta la comunità dopo la distruzione del precedente edificio dovuta agli spagnoli. Al suo interno si possono osservare numerosi altari in marmo policromi, costruiti verso la metà del Settecento, e il pregevole crocefisso ligneo quattrocentesco.

Poco distante possiamo trovare la Confraternita di San Michele risalente all’epoca barocca, attualmente sconsacrata.In piazza Castello è possibile ammirare la Torre del Antico Castellano che risiedeva lì. Quella torre attualmente è visitabile ed è di proprietà dell’acquedotto,

Nella frazione Molizzo, situata a nord vicino al comune di Montegrosso, sorge su una collina, circondato da cipressi secolari, il santuario dell’Annunciazione, originariamente sede di monaci eremiti. L’origine del toponimo della frazione, secondo alcuni storici, potrebbe essere collegata a qualche esponente della famiglia Giordano di Agliano che nel principato del Molise, nel Regno di Napoli, ebbe incarichi ed onori.Vicino alla frazione Monsarinero è possibile ammirare la chiesa di S. Sebastiano e Bovo.

La chiesa sorge su un antico cimitero di origine romana (individuabile per ritrovamento di una lapide). La frazione probabilmente prende il nome dalla chiesa demolita di San Michele e Bovo dove fu edificata l’attuale chiesa.

Prossimi appuntamenti a Maggio con un’escursione nel Basso Monferrato IN UN TOUR DI CASTELNUOVO CALCEA in attesa che si risolva il problema della peste suina e si possa tornare nell’Alto Monferrato.

I MIEI PERSONALI COMPLIMENTI ai ragazzi del GrandeCamminodelMonferrato che stanno lavorando bene sul territorio e si stanno facendo promotori di molte iniziative per integrare e migliorare la rete di produttori locali al fine di far conoscere il Monferrato in tutta Italia.

Grazie

MONFERRATO – ORCHIDEE SOTTO LA TORRE

DOMENICA IL CAMMINOVIGLIESE VA IN TRASFERTA NEL BASSO MONFERRATO. 

Domenica 10 Aprile, dalle 10.00 alle 19.00, l’ Enoteca Regionale del Monferrato, l’enoteca degli infernot e Fotosintesi organizzano una degustazione di vini monferrini in una location meravigliosa come l’Ecomuseo della Pietra da Cantoni a Cella Monte.

Noi del camminovigliese saremo presenti con i nostri passi!!! Ci cimenteremo in una Bella escursione ad Anello da Cella Monte a Terruggia nell’ambito del progetto SUNDAY SESSION in collaborazione con Enoteca degli Infernot. Dalle 10 alle 19 sarà possibile degustare 18 etichette, 2 per comune della core zone UNESCO. 

Ritrovo camminata alle 9.45 a Cella Monte di fronte al Bar Il Carpino.

Prenotazione obbligatoria al 3347918068. 11 km e 500 metri 259 D+ Costo 10 euro comprensivo della visita alla Torre (abitazione privata) gentilmente concessa da Enoteca degli infernot.

Non è compresa la degustazione. info degustazione 3458186900 

Una esperienza di GUSTI, SAPORI, AROMI, NATURA, SUONI E CAMMINO DA NON PERDERE!!!!!!!  

INFO DEGUSTAZIONE 

 Le forze dei giovani team dell’Enoteca degli Infernot e dell’Enoteca Regionale di Casale Monferrato (momentaneamente chiusa per lavori di ristrutturazione) si fondono per riempire di suoni e gusti una location meravigliosa come l’Ecomuseo della Pietra da Cantoni a Cella Monte. 

Musica d’autore, selezionata in vinile, farà da sottofondo a un interessante banco di assaggio costituito da 18 vini, le cui uve provengono esclusivamente dai 9 Comuni (2 per ciascuno) riconosciuti nel 50° sito Unesco “Langhe, Roero e Monferrato” come “Monferrato degli Infernot”. L’ingresso nel cortile dell’Ecomuseo rimarrà libero e gratuito, così come la fruizione delle mostre fotografiche che verranno allestite in collaborazione con artisti esclusivamente locali.


Saranno inoltre presenti le opere di artigiani locali che lavorano la pietra da Cantoni. I contenuti artistici ed espositivi dell’evento saranno curati da Fotosintesi, progetto nato nel 2021 come proposta itinerante rivolta alle aziende vitivinicole del Monferrato e volto a valorizzarne gli spazi in modo nuovo e coinvolgente, che presenterà in questa occasione la sua anteprima per il 2022 ai produttori ed al pubblico.

Quando: Domenica 10 Aprile, dalle 10 alle 19 (evento rinviato in caso di maltempo)
Dove: Cortile Ecomuseo della Pietra da Cantoni, Piazza Vallino, Cella Monte
Cosa: Evento culturale di promozione dei vini tipici locali, con particolare focus sui vini dei 9 Comuni della Core Zone Unesco “Monferrato degli Infernot”
Prezzi: 10/20€ in base all’opzione scelta di degustazione.

ESCURSIONI DI MARZO

A Marzo due nuove escursioni in Monferrato, la prima andremo a visitare l’ippocastano secolare in paese a Casorzo e poi raggiungeremo tra le campagne il Bialbero.

Nella seconda invece partendo da Sala Monferrato, visiteremo i concentrici di Cella Monte e Rosignano Monferrato.

PRENOTAZIONI APERTE AL 3347918068 GRAZIE